Capitolo 13
Alla
trattoria, intanto, l’atmosfera si andava surriscaldando. Era in
corso una riunione del Comitato organizzatore della festa del paese.
Questa si svolgeva la seconda domenica di ottobre e vi partecipavano
tutte le associazioni del comune di Valfredda: i vigili del fuoco
volontari, l’associazione donne rurali, quella dei cacciatori e
pescatori, la locale stazione forestale al gran completo, il
rappresentante dell’ azienda di soggiorno, l‘associazione giovani
contadini, quella dei boscaioli ed anche quella degli apicoltori.
Sarebbero intervenuti alla festa di Montegeloni anche il sindaco di
Valfredda ed un paio di assessori, nonché molti abitanti dalle
altre frazioni.
Ogni
associazione organizzava uno stand con giochi o bevande e cibarie. A
volte si organizzavano raccolte di firme, per petizioni popolari; e
proprio su questo verteva la discussione. Una raccolta di firme, per
sollecitare l’inizio dei lavori di costruzione della nuova strada
per Monte geloni. Da almeno dieci anni, era stato elaborato un
progetto per la sistemazione della vecchia strada militare: oltre a
prevederne l’ allargamento e la messa in sicurezza delle pareti
rocciose contro la caduta massi, il progetto prevedeva anche la
costruzione di una galleria, che avrebbe accorciato il tracciato,
riducendo il tempo di percorrenza, da un’ora a trenta minuti.
Questa nuova strada, avrebbe reso possibile un miglior collegamento
con il fondovalle e portato un certo sviluppo economico e turistico,
che poteva garantire la sopravvivenza della frazione di Montegeloni e
dei suoi abitanti. Non si pensava certo al turismo di massa, o ai
grandi impianti sciistici: nulla di tutto ciò. I referenti della
frazione in consiglio comunale, avevano elaborato un piano, che
prevedeva lo sviluppo dell’agriturismo presso i masi più grandi e
l’organizzazione, nelle fattorie più piccole, di corsi di cucina
contadina e piccolo artigianato, il tutto attingendo ai fondi
speciali regionali, previsti per le piccole frazioni di montagna.
Tutte le famiglie potevano partecipare al progetto di sviluppo
turistico “slow” del paese, con iniziative personali. Era
prevista inoltre, anche l’organizzazione di alcune cooperative di
servizio per gli spostamenti, per l’affitto di biciclette e
racchette per nordic walking, per il noleggio dei cavalli. Questo
progetto avrebbe offerto, soprattutto ai giovani di Montegeloni,
l’opportunità di trovare lavoro nella frazione, senza abbandonare
la montagna.
-
Bortolo, dobbiamo raccogliere le firme PRIMA della festa e magari
andare a consegnargliele in ufficio, per sollecitare il finanziamento
e l’inizio dei lavori! Sono già alcuni anni che aspettiamo! -
diceva Athos a Bortolo Magnabosco, presidente del comitato
organizzatore della festa.
-
I lavori devono iniziare il prima possibile. Hai ragione, bisogna
raccogliere le firme prima della festa. Proporrei di farlo qui, alla
trattoria e da te, alla scuola. Questi sono i punti dove tutti gli
abitanti di Montegeloni passano, prima o poi. Anche l’anno scorso,
il Sindaco aveva promesso che i lavori sarebbero iniziati in
primavera, ma poi più niente…-
-
C’erano stati problemi con l’acquisto della strada militare…Il
sindaco è dovuto andare più volte giù a Roma, ricordi? Ma il
problema è stato risolto l’anno scorso, pertanto non dovrebbero
esserci altri intoppi…Credo che sia indispensabile far sentire la
nostra voce! Poi formiamo una piccola delegazione ed andiamo giù, a
Valfredda, a consegnare le firme e a parlare con lui, con il Sindaco
-
Un
tipo tosto, Athos, preciso, concreto, tenace. Un leader nato.
Appena
Osvaldo si era affacciato all’ingresso del bar, Bortolo Magnabosco,
che aveva già acquistato l’aspirapolvere per la moglie, lo aveva
chiamato a gran voce verso il tavolo occupato dal comitato. - Ciao
Osvaldo! Il comitato ha deciso di acquistare un aspirapolvere da te,
che verrà utilizzato come secondo premio per la grande Lotteria. - -
Buona idea! Grazie di aver pensato alla piccola Ketty! Quale sarà il
primo premio? Vorrei anch’io comprare dei biglietti! - - Il primo
premio è uno struzzo e il terzo una cassa di birra, naturalmente! -
diceva il Magnabosco - Un motivo in più per prolungare il mio
soggiorno a Montegeloni, almeno fino alla seconda domenica di
ottobre! Certo, spero di non vincere il primo premio, ho già potuto
appurare, proprio oggi e di persona di non stare affatto simpatico
agli struzzi! E poi non riuscirei proprio a portare uno struzzo a
casa, al mio ritorno, in città! Allora va bene, un aspirapolvere è
per la lotteria. - Osvaldo si era allontanato dal tavolo e si era
avvicinato al bancone del bar, per scambiare due chiacchiere con
Toni.
-
Ma allora sei sicuro di partire? Credevo che tu avessi deciso di
restare, per … amore. Ero convinto che ti piacesse tenere compagnia
all’Adele. Cosa bevi? - disse Toni. - Un Bortòl, grazie! Certo,
che mi piace l’Adele. Mi piace … tanto. - rispose Osvaldo,
facendosi serio.
-
Adele piace a tutti: giovani, vecchi … Ma lei sa esattamente cosa
vuole. Cerca un cuoco per la colazione. - rivelò sottovoce Toni.
-
Un cuoco per la colazione? Quando sono arrivato, ho letto il
cartello. Credevo che fosse una ricerca di personale per la pensione.
Ma lei mi ha detto che non cercava personale. Prepara sempre lei, la
colazione … Non ho mai capito il perché di quel cartello. -
-
Infatti non è una ricerca di personale. E’ un suo desiderio. Sa
che non può trovarlo con un cartello, ma lo mette per tener sempre
viva, nel suo cuore, la speranza di trovarlo, un giorno. Lei, in
realtà, è alla ricerca di un uomo che dorma nel suo letto la notte
e che prepari la colazione solo per lei, ogni mattina, una bella
colazione romantica, un gesto d’amore quotidiano, per farle
affrontare bene la giornata … Cerca un uomo delicato, che le voglia
bene, per sempre … Magari come te. - Disse ancora Toni, studiando
la reazione dell‘uomo. - Sto cercando il modo di corteggiarla, in
un modo molto romantico … - disse Osvaldo, ancora incerto sulla
decisione da prendere. - Adele non vuole un’avventura. - mise
subito in chiaro Toni.
-
Lo so, neppure io, credimi. Mi piacerebbe farla felice. -
-
Allora devi pensare a qualcosa di bello, per corteggiarla. Venerdì
è il suo compleanno. -
-
Il suo compleanno? Mmmmh … Mi è venuta un’idea … E se io
preparassi una colazione per lei, il giorno del suo compleanno? Una
piccola dimostrazione di come potrei diventare il suo cuoco per la
colazione … Qual è il suo dolce preferito? Lo sai? - Chiese
Osvaldo, illuminato dall’idea - La creme brulé, una specie di
budino francese - rispose Toni, divertito.
-
La creme brulé … E’ buonissima. Ma non conosco la ricetta …
Però tu me la insegnerai, vero? Credi che potrei imparare? -
-
Credo che ce la puoi fare, non è difficile. Domani pomeriggio vieni
qui, ti insegnerò come fare il dolce e ti darò dei consigli su come
preparare la tavola. -
-
Grazie, Toni. Sei un amico. Credo che mi serviranno dei fiori. Tanti
fiori, petali ovunque, come se piovesse … -
-
Per quello ti può aiutare Miranda, abbiamo l’orto con molti fiori,
ancora per poco, ma ci sono. -
-
Dovrò cucinare di notte … spero che non se ne accorga. Devo farle
una sorpresa! Bene, allora, a domani! -
-
Non ti fermi a mangiare? -
-
No, oggi sono sazio. Ho mangiato un’omelette di uova di struzzo, da
Felice Campanella. -
Osvaldo
uscì allegro dalla trattoria. Aver finalmente scoperto il mistero
del cartello lo riempiva di gioia. Il cuoco per la colazione! Non era
in fondo, quello che aveva da sempre fatto per Giovanna? Solo che lei
odiava il cibo e sicuramente non lo amava. Aveva preso la macchina,
per fare ritorno alla pensione. Aveva promesso ad Adele di posare per
un disegno a figura intera, nel pomeriggio. Una curva ed un
rettilineo e la macchina aveva imboccato la stradina che portava al
B&B. Arrivato nel cortile, aveva parcheggiato la Volvo ed aveva
salutato Giacomo, intento a raccogliere le foglie nel cortile. -
Ciao! Allora, quanto manca? Quando nascerà il bambino?- chiese
Osvaldo - Manca poco, sai? Pare che sia questione di pochi giorni!
Sono felice e impaziente nello stesso tempo … - rispose radioso il
tuttofare
-
I primi giorni, il bimbo ti terrà sveglio la notte … Dovrai
preparare il biberon … Spesso piangerà … - lo mise in guardia
Osvaldo
-
No, sai, questo sicuramente non accadrà, la mia compagna vive con
quell’altro. Forse questa volta sarà una bambina, uguale a lei, a
Piera. Ciao, scusa, adesso ho da fare - Rispose Giacomo, con grande
tranquillità, come avesse detto una cosa ovvia, sparendo nel piccolo
ripostiglio per gli attrezzi da giardino.
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